Tristezza coltivata depressione garantita. A volte la vita mette a dura prova il nostro equilibrio emotivo ed esistenziale.
Tristezza coltivata depressione garantita.
Tristezza. Scarsa autostima, sfiducia. Sentimento che deprime, devitalizza. Vuoto interiore e depressione. La vita va gestita con entusiasmo e positività.
Tuttavia, piangere, per dar sfogo alla tristezza, di solito fa bene. Disperarsi, a volte fa superare il trauma, se aiutati e capiti.
Rimanere prigionieri dei propri drammi, ti può distruggere. Il calore umano e l’aiuto anche psicologico sono importanti. Tu che ne pensi?
Tristezza falsa emozione.
E’ una emozione falsa, una amica di cui non ci possiamo fidare, anche quando è carezzevole e languida sirena emozionale, tristezza fisiologica, trasfigurazione poetica.
Se la tristezza dura per lunghi periodi e diventa cronica, allora si trasforma in depressione.
Infatti, si trasforma in impotenza operativa, emozionale, isolamento sociale, con seri problemi lavorativi, di salute e di relazione.
Si ama allora il buio, l’inattività, il rimanere in casa, adoratori del letto e del divano, della televisione, dello smartphone, del tablet, di WhatsApp, dei social networks.
Alla fine, si diventa piano piano anaffettivi, apatici, sgradevoli, persone da evitare perché luttuose.
Tristezza coltivata depressione garantita. Sostituisci con pazienza la gioia di vivere. Realizza con determinazlone ciò che vuoi dalla vita.
Le emozioni sono a volte capricciose, destabilizzanti e produttrici di tristezza. Servono allora regole emozionali e mentali!
Tristezza ed Emozioni a volte patologiche.
Sei triste quando i tuoi slanci vitali vengono repressi. Accetta con dignità i limiti insiti nell’ essere umano. Affronta con coraggio le delusioni e rilanciati positivamente con il suo contrario, la gioia.
Provi tristezza in condizioni normali, soffri molto in gravi eventi e nelle perdite affettive.
La tristezza ti può distruggere nel lutto.
Le emozioni sono indispensabili per la nostra psiche e diventano unità vitali con il suo partner il corpo.
La tristezza è un vissuto psicologico che non fa bene ma non è patologica, la depressione sì.
Se non abbiamo cura dei nostri sentimenti , difficilmente possiamo costruirci una personalità positiva e vincente e resistere alla vita reale coi suoi problemi belli, ma anche brutti.
Tristezza coltivata depressione garantita. Pianto, disperazione, isolamento drammatico, colpito dal conflitto ostile dei genitori.
E’ proprio così importante l’intimità affettiva corporea per non cadere nella tristezza? Vuoi sostenere il contrario? Dai, non scherzare!
Dalla Tristezza alla Gioia.
La regola d’oro del Touch. Abbiamo un corpo e un’anima. Il corpo è manipolabile direttamente, l’anima è più fluida e a volte imprendibile.
Occorre affetto corporeo per sé e per gli altri, autostima, determinazione, sorpresa d’azione, innovazione, voglia di vivere.
Quando vi è tristezza spesso vuol dire che l’intimità affettiva è compromessa dalla mancanza di relazione corporea.
Esistono ancora i baci, gli abbracci, le carezze, il fare del buon sesso o ci siamo tutti trasformati in robot senz’anima?
Il corpo ha il suo linguaggio. L’aumento dei battiti cardiaci, del ritmo respiratorio, della tensione muscolare, del ridere, dell’esplosione emozionale.
Inoltre della liberazione dei suoni e delle parole sono tonificanti e vitalizzanti.
Se tristi, malinconici, schifati di noi e del mondo, i petti si appesantiscono, hanno un “macigno” sopra. Stiamo male nel corpo e nell’anima.
Tristezza coltivata depressione garantita. A volte presenta anche una opportunità per mettere ordine nei tuoi pensieri, emozioni, comportamenti e scelte di vita.
Quali sono i sintomi tossici che producono tristezza? E gli anticorpi per garantirci un solido legame d’amore nel bello e brutto tempo della vita?
I sintomi tossici della tristezza.
Questi stessi sintomi diventano tossici, produttori di panico, di depressione, di apatia esistenziale.
Quando siamo amanti del piangersi addosso, della mania di persecuzione, o coltivatori di rabbia e di risentimenti, più che di un prato, di uno sguardo radioso di un bambino, allora siamo messi proprio male.
Il linguaggio del corpo, se ben vissuto, è metalinguaggio dello spirito.
Quando riusciamo ancora a ridere in modo esplosivo e incontrollato come nello starnuto, allora i nostri polmoni fanno il pieno di ossigeno pompato fin dal diaframma al cervello.
Esso così rigenerato ci dà vita, sangue caldo, benefiche vampate cardiocircolatorie, immaginazioni e fantasie creatrici positive e…….tristezza addio!
Chapeau alla gioia!